martedì 4 agosto 2015

Deisha Refugees Camp, un giro nel campo vicino a Betlemme


Insieme a uno degli storici presidenti dell'Ibda Cultural Center, una delle associazioni che lavora nel campo profughi, abbiamo visitato Deisha.
In mezzo kilometro quadrato vivono più di 11 mila persone, provenienti da oltre 60 villaggi. Il sovraffollamento causa come principale  problema il sovraccarico elettrico, che, specialmente d'inverno quando sono necessari riscaldamenti e acqua calda, provoca dei black out di diverse ore.


Durante l'estate invece a scarseggiare è l'acqua, perchè spesso il governo israeliano si diverte a staccarla per qualche giorno. Per questo motivo sui tetti di tutte le case si possono vedere delle grosse cisterne, in cui l'acqua viene immgazzinata durante i giorni buoni e riutilizzata per le emergenze.
Chi vive nel campo ha lo status di profugo, che permette di ottenere alcune sovvenzioni. I nuovi nuclei familiari, per non perdere i sussidi o comunque perchè non possono permettersi una casa fuori Deisha, costruiscono man mano nuove abitazioni rialzando le precedenti.
All'interno del campo esiste un tessuto di associazioni molto florido, che organizza attività culturali e sociali, la maggior parte dei muri sono dipinti da disegni che parlano della resistenza all'occupazione e della Palestina libera.




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